domenica 19 aprile 2015

Parentesi.

Chissà cosa speravi di trovare, di là dal mare. Non lo sapremo mai. 
Non lo saprà tuo padre, non lo saprà tua madre, non lo saprà la maestra che avresti incontrato in qualche scuola.
Avrebbe detto "è appena arrivato dall'Africa e non sa una parola!" Poi tra qualche mese avrebbe scoperto che stavi imparando. Come un miracolo. E piano piano avresti cercato un posto, probabilmente scomodo, di qua dal mare.

Cosa cercava tuo padre, traghettandoti? Portando il carico più prezioso che aveva, in questo viaggio sconsiderato eppure necessario. Cosa non riusciamo a immaginare, quale inferno in terra cerchiamo di non vedere quando diciamo le nostre becere cazzate?

A pancia in giù in una chiazza di nafta. A 10 anni. 
E mi manca l'aria a pensarci ma non le lacrime. Salate come l'acqua che vi ha coperto. Nel nostro mare gravido di corpi senza vita. Nel nostro mare tombale. Mare Nostrum. E vostro. Dell'umanità tutta. 

Non mi mancano le lacrime perché sono mamma. E ogni volta che vedo i miei figli addormentarsi penso che ogni madre vorrebbe addormentarli così. Sereni, con la pancia piena, con piccole grandi sciocchezze a scontentarli. 
E poi penso alla tua mamma. Sarà stata in viaggio con te?con te si sarà addormentata? O sarà altrove a scoprire come hai dovuto dormire? Come sei morto. 
E allora le si strapperà il cuore nel petto. E avrà nel cuore un urlo muto da non riuscire a piangere.

E non c'è bisogno di altro per pregare per voi. 
Per provare empatia.

E vi chiedo scusa per chi sa dire cose che non dovrebbero albergare nè nei cuori nè nelle bocche di esseri umani.

Tu sei stato il primo a essere ritrovato. E potrai avere terra sopra di te.

Che sia lieve il mare agli altri.

Che siano agghiacciati i nostri occhi
Che siano assennate e poche le nostre parole.

E che seguano fatti.

A pancia in giù in una chiazza di nafta. Per trovare la terra.


E di là dal mare un
Addio. 


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