sabato 20 giugno 2015

Incidenti di percorso



Questo post lo dedico a tutti i ragazzi che quest'anno hanno dovuto affrontare una bocciatura.
Ecco chiamiamola con il suo nome.
Il nome evoca un incidente, un'ammaccatura, un ostacolo sottostimato che ci ha fatto inciampare.
Ma che cos'è esattamente una bocciatura? 

Di primo acchito sembra un anno totalmente perso, che si deve rifare, ricominciare, riprendere, con lo stigma di essere quello/a con un anno in più nella classe nuova, il fastidio di aver perso una sfida, o un fallimento annunciato.

È davvero un anno "perso"?

Ci possono essere mille motivi dietro ad una bocciatura:
Alcuni sono a focus interno (ovvero responsabilità  nostra) 
scarso impegno,
Scarsa programmazione durante l'anno
Poca costanza
Cattiva gestione del tempo a disposizione 
Sottostima dell'impegno necessario ad affrontare il percorso scolastico
Cattiva gestione del rapporto con gli insegnanti 

Altri sfuggono dal proprio controllo, e non ci insegnano nulla su come evitare un'altro fallimento futuro.

Una bocciatura non è solo questo.
In essa bisogna provare a guardare dentro.
Cercare le cause. 
Lavorarci per il futuro, per evitarne un'altra. Per trarre un insegnamento, per apprendere.

Un anno non è perso. È una rotta, una carta di intenti, una sfida, un'esperienza. A 13,14,16 anni può sembrare ed anche essere una batosta.
Dura anche.
Ma cosa sarà quello stesso anno a 20, 30, 40 anni? Quando la grande livella della vita avrà donato e tolto a tutti qualcosa? Cosa sarà dopo aver perso 2 anni a cercare un lavoro? Aver scoperto che possono servire 5 anni a completare una laurea triennale? Dopo aver scoperto che un certo percorso di studi non ci piace e averne intrapreso un altro a distanza di anni?

Una bocciatura sarà solo un'ammaccatura, una caduta da cui rialzarsi.
Rialzatevi, sbagliate ancora, sbagliate meglio, e soprattutto fate errori diversi

;-)




                 

domenica 19 aprile 2015

Parentesi.

Chissà cosa speravi di trovare, di là dal mare. Non lo sapremo mai. 
Non lo saprà tuo padre, non lo saprà tua madre, non lo saprà la maestra che avresti incontrato in qualche scuola.
Avrebbe detto "è appena arrivato dall'Africa e non sa una parola!" Poi tra qualche mese avrebbe scoperto che stavi imparando. Come un miracolo. E piano piano avresti cercato un posto, probabilmente scomodo, di qua dal mare.

Cosa cercava tuo padre, traghettandoti? Portando il carico più prezioso che aveva, in questo viaggio sconsiderato eppure necessario. Cosa non riusciamo a immaginare, quale inferno in terra cerchiamo di non vedere quando diciamo le nostre becere cazzate?

A pancia in giù in una chiazza di nafta. A 10 anni. 
E mi manca l'aria a pensarci ma non le lacrime. Salate come l'acqua che vi ha coperto. Nel nostro mare gravido di corpi senza vita. Nel nostro mare tombale. Mare Nostrum. E vostro. Dell'umanità tutta. 

Non mi mancano le lacrime perché sono mamma. E ogni volta che vedo i miei figli addormentarsi penso che ogni madre vorrebbe addormentarli così. Sereni, con la pancia piena, con piccole grandi sciocchezze a scontentarli. 
E poi penso alla tua mamma. Sarà stata in viaggio con te?con te si sarà addormentata? O sarà altrove a scoprire come hai dovuto dormire? Come sei morto. 
E allora le si strapperà il cuore nel petto. E avrà nel cuore un urlo muto da non riuscire a piangere.

E non c'è bisogno di altro per pregare per voi. 
Per provare empatia.

E vi chiedo scusa per chi sa dire cose che non dovrebbero albergare nè nei cuori nè nelle bocche di esseri umani.

Tu sei stato il primo a essere ritrovato. E potrai avere terra sopra di te.

Che sia lieve il mare agli altri.

Che siano agghiacciati i nostri occhi
Che siano assennate e poche le nostre parole.

E che seguano fatti.

A pancia in giù in una chiazza di nafta. Per trovare la terra.


E di là dal mare un
Addio. 


domenica 22 marzo 2015

Un buon inizio...

Ecco un articolo che ho scritto sul tema dei prerequisiti su una bella rivista per insegnanti.
Scritto con piacere e passione, sul fondamentale tema della didattica in classe prima.

Che dire ... buona lettura e... sfogliate tutta la rivista, non solo il mio articolo! :-)

http://media.pearsonitalia.it/0.001992_1418650288.pdf

sabato 14 marzo 2015

Mini-quaderno compensativo fashion

Oggi vi mostrerò  un oggettino di cui sono stata orgogliosa... 


Fare questo libretto compensativo, utilissimo soprattutto per fare con facilità le divisioni, è stato bello e divertente. 
Da un mini-quaderno del Tiger , e dalla stampa in formato A5 di queste tabelline http://tuttodisegni.com/cartello-con-le-tabelline/ abbiamo potuto creare un mini compensativo bello da vedere, semplice da usare e di cui essere orgogliosi.

"Silvia, ora tutti i miei compagni vorranno fare potenziamento!" ;-)

sabato 3 gennaio 2015

Capodanno delle matite

 
Le Matite si son riunite
E chiedono a gran voce
Un nuovo anno felice.
Niente righe rosse e blu
Se scrivono sQuola con la Q.

Dicono:

"Piuttosto un esercizio in più
Ma il voto 4
Prendilo tu!".

Vogliono un quaderno per i ghirigori
E un foglio apposta per giocare agli errori,
Vogliono correre e giocare
E anche libere disegnare.

Ma soprattutto,
E qua non si scherza più,
Vogliono vedere se guardano insù
Tanti nasini con sorrisi felici
Perché i bambini son loro amici.

Non più lacrime
Tra i segni tracciati 
Non più musi e nasetti arricciati.

 Perché imparare,

(Dicono loro, massime esperte di questo tesoro)

Non può essere sofferenza:
Se non si sorride
Si resta senza!